Barry Horne: l’eroe britannico morto per la liberazione animale

Barry Horne: l’eroe britannico morto per la liberazione animale
(In ricordo di Barry Horne morto in prigione per protestare contro la vivisezione e la violenza verso i più deboli)

Il patriota Bobby Sands si lascio’ morire di fame per la libertà degli irlandesi. Oggi, Barry Horne si è lasciato morire di fame per la libertà degli animali.

I tempi sono cambiati, ma il governo inglese si è trovato di nuovo di fronte ad un grave dilemma morale dovendo affrontare la soluzione di una protesta radicale che poteva concludersi, e si è conclusa, con la morte di un uomo.

Barry Horne è morto il 6 novembre alle ore 8.30 del mattino nell’ospedale di Ronkswood, dopo il quarto sciopero della fame. Doveva scontare 18 anni di carcere perché etichettato come uno dei più temuti ecoterroristi.

Era stato internato per cinque anni nel reparto dei criminali più pericolosi. Una pena spropositata come è stato riconosciuto persino dalla Corte che lo ha incriminato. Diciotto anni di carcere sono una condanna eccessiva considerando che le azioni dirette di liberazione animale, compiute da Barry, erano sempre state rivolte contro strutture e non contro esseri viventi. In Gran Bretagna però il movimento per la protezione degli animali è molto forte e, secondo le autorità, altrettanto pericoloso: alcuni dei suoi esponenti spesso compiono attentati terroristici. Per questa ragione la polizia segue costantemente la loro attività. Buona parte dei membri è schedata.

Barry fu arrestato dopo che la polizia, che lo pedinava da tempo, lo colse con pacchetti di sigarette incendiare in un British Home Store e in un negozio per la ricerca sul cancro a Bristol. Il giudice Darwall-Smith descrisse – durante il processo – il comportamento di Barry come terrorismo urbano, pur accettando l’idea che Horne non voleva colpire esseri umani. Egli si era dichiarato “un combattente”.

La sua reclusione era stata ordinata dai giudici perché per ben due volte era stato sorpreso in possesso di esplosivi con i quali intendeva fare attentati per vendicare le bestie sottoposte ad incredibili sofferenze.

Barry ha affermato che quello che faceva lo faceva per difendere gli animali vivisezionati nei laboratori. Lui chiedeva la fine immediata di tutte le pratiche di vivisezione, che non riguardano la scienza medica, in particolare quelle fatte dal centro ricerche Portland Down e la chiusura immediata del Comitato Procedure Animali (la parte statale che sponsorizza la vivisezione) e l’impegno per porre fine a tutte le pratiche vivisezionistiche entro l’inizio del 2000.

Davanti ai giudici Horne, aveva ripetuto la sua dichiarazione di guerra contro chi tortura gli animali anche contro gli esperimenti scientifici utili alla salute della specie umana. I detectives che lo pedinavano affermarono – durante il processo – che Horne era un uomo senza scrupoli completamente dedicato alla causa della liberazione animale. La polizia era, inoltre, convinta di aver salvato Bristol da “orrendi” attacchi con bombe incendiarie. Era, altresì, persuasa che Horne non era preoccupato di causare la morte di esseri umani durante gli attacchi incendiari.

Barry aveva 49 anni, era nato a Liverpool ed era un netturbino, era stato sposato due volte ed aveva due piccoli. Aveva rifiutato cibo e acqua dal 21 ottobre. Aveva rifiutato interventi medici. A causa della sua risolutezza ed essendo considerato mentalmente sano le autorità non hanno potuto evitare la sua morte. Ian Brady, il serial killer dei Moors, è stato invece forzato a mangiare perché non era considerato mentalmente sano.

Era stato ripetutamente arrestato dal 1997 per le sue attività in difesa degli animali. Nel 1980 aveva incendiato, nell’isola di Wight in Newport, alcuni negozi di Boots causando oltre 2.8 milioni di sterline di danni. Era stato arrestato dopo una campagna con bombe incendiarie che avevano provocato, complessivamente, tre milioni di sterline di danni.

Riceveva una media di 40 lettere al giorno in prigione da persone che lo consideravano un santo animalista. La sua fama nel Regno Unito era notevole ed ha raggiunto il suo apice dopo la morte. Gli animalisti sapevano che Barry Horne aveva deciso di dare la sua vita in difesa degli animali. Gli scioperi della fame di Barry sono durati 35, 46, e 68 giorni.

La sua protesta era rivolta contro le terribili crudeltà che, secondo lui, gli animali britannici erano costretti a subire. Horne, in prigione, era stato informato dei massacri dei bovini e delle pecore inglesi in seguito all’epidemia di afta. Si era, per queste notizie, particolarmente agitato, continuava a ricevere decine e decine di lettere da altri membri dell’Animal Liberation Front.

Aveva inviato una petizione affinché questo massacro fosse sospeso, ma non aveva ricevuto alcuna risposta. Nel frattempo le sue condizioni di salute erano divenute sempre più precarie. Horne è morto in seguito a complicazioni epatiche. Il suo fegato era divenuto particolarmente vulnerabile a causa dei precedenti lunghi digiuni. Quando le sue condizioni di salute erano divenute precarie alcuni mesi fa, una decina di suoi commilitoni aveva inviato un messaggio quanto mai minaccioso nei confronti di giudici, scienziati e addetti a laboratori di ricerche sfruttando gli esperimenti sulle bestie. Barry aveva sospeso un precedente sciopero della fame nel febbraio del 1997 quando i New Labour promisero di abolire la vivisezione.

Ma i politici non fecero niente in questa direzione, anche dopo l’incontro all’Home Office con i rappresentanti del comitato di appoggio a Barry Horne. Nel 1998 con la sua protesta Barry era riuscito ad ottenere un grosso risultato: la messa al bando degli esperimenti sugli animali per fabbricare cosmetici, un progetto di alcuni laburisti che restava bloccato da anni a causa delle pressioni delle ditte produttrici, inoltre aveva richiesto l’istituzione di una ‘Royal Commission’ che affrontasse seriamente la questione della vivisezione. Ma niente fu fatto.

L’ALF ha condannato il partito laburista per non aver mantenuto le promesse fatte riguardo la commissione per la vivisezione. Gli animalisti pensano che la sua morte renderà i loro movimenti più radicali, e considerano Barry un martire. Le frange più estreme saranno sicuramente ispirate dalla morte di Horne. La ALF sostiene che il sacrificio di Barry spronerà gli animalisti del regno Unito a radicalizzare la loro lotta. La sua protesta ha ispirato manifestazioni come quelle contro lo stabilimento di vivisezione dei gatti di Hillgrove, che ha avuto come conseguenza molti arresti, e diverse persone sono state condannate al carcere.

I movimenti che hanno salutato Horne come un eroe sono:

PEOPLE FOR THE ETHICAL TREATMENT OF ANIMALS
STOP HUNTINGDON ANIMAL CRUELTY
ANIMAL AID
VIVA
LEAGUE AGAINST CRUEL SPORTS
BRITISH UNION FOR THE ABOLITION OF VIVISECTION
ANIMAL LIBERATION FRONT
MOVIMENTO ANTISPECISTA
RINASCITA ANIMALISTA