INTERVISTA AL SABOTATORE EXETER – 12 OTTOBRE 2004
Ho incontrato Robin Barnet a Exeter in una mattina piovosa davanti alla cattedrale normanna sotto la stupenda facciata popolata da apostoli, re, evangelisti, patriarchi e profeti.
Mi interessava parlare con lui perché rappresenta per me quella parte dell’animalismo britannico, che pur mantenendo una posizione moderata, è notevolmente esposto alla violenza della lotta per l’abolizione della “Caccia alla volpe”.
Mi interessava capire come ragionasse, non un “Viet Cong” animalista in balaclava, ma una persona “normale” fulminata sulla via di Damasco dall’enormità della sofferenza animale.
Quando ho visto Robin non ho creduto ai miei occhi: è un uomo sulla cinquantina estremamente fragile. Una figura ascetica. Un personaggio gentilissimo che parla soppesando ogni parola. Immaginarlo frustato dai “toffs” o travolto dagli zoccoli della cavalleria “feudale” della nobiltà terriera mi ha lasciato esterrefatto. Immaginarlo in uno scontro fisico con la classe operaia rurale, mi è sembrato tanto surreale quanto pensare al proprio direttore di banca imbattersi in un gruppo di “hooligans” del Chelsea.
Robin, inoltre, é un personaggio particolare, un autentico credente e il suo pensiero, radicato nel cristianesimo, mi ricorda la teologia animale di Andrew Linzey e il suo tentativo – secondo me disperato – di reinterpretare le scritture in senso animalista: un erculeo stravolgimento del reale.
Un’altra cosa che mi ha interessato di Robin è che non era un vegetariano prima di diventare un’attivista e non lo è stato per quattro anni durante la sua adesione ai sabotaggi. E che durante le varie operazioni non ha subito alcuna pressione per diventarlo. Le scelte di passare al vegetarismo e poi al veganismo sono maturate senza alcuna coercizione.
La maggioranza delle persone che lottano in difesa degli animali sono persone come Robin. L’animalismo “muscoloso” è presente, ma la maggioranza di coloro che dimostrano e si battono per i diritti animali sono persone di una certa età che rischiano molto e cercano di restare nell’ambito della legge.
Ho cercato di capire.
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RICCI: Il tuo gruppo da quante persone è costituito?
BARNET: Siamo una decina.
RICCI: Appartenete a qualche associazione?
BARNET: Siamo totalmente indipendenti. In Inghilterra ci sono moltissimi piccoli gruppi animalisti che funzionano come noi. Dove si svolge la “Caccia ala volpe” si trovano cellule che si attivano individualmente e depistano le mute dei cani per salvare cervi, volpi, visoni ecc…ecc…
RICCI: Funzionate senza un coordinamento centralizzato?
BARNET: Certo…ci coordiniamo da noi stessi e ci attiviamo quando siamo in grado di farlo. Presto ci metteremo in azione per difendere i tassi…
RICCI: E che fanno i tassi di male?
BARNET: Secondo il governo sono portatori di tubercolosi.
RICCI: Siamo proprio una specie di nazisti planetari… non lasciamo niente in pace…
BARNET: Già….
RICCI: Siete in buoni rapporti con le associazioni animaliste?
BARNET: Si. Buoni…
RICCI: La mia domanda è: i gruppi simili al tuo sono in contrasto con la politica delle altre associazioni?
BARNET: No. Ci sono varie maniere per combattere una guerra: c’è l’esercito, la marina, le truppe speciali, noi siamo complementari gli uni agli altri, noi collaboriamo, non siamo in competizione tra noi.
RICCI: Ma cosa pensano di voi le altre associazioni ?
BARNET: Alcune pensano che siamo troppo radicali e altre ci ammirano perché i loro associati vorrebbero fare quello che facciamo noi. Nella “League Against Cruel Sports” la simpatia per le nostre operazioni è molto estesa. Altre associazioni, invece, pensano che i nostri sabotaggi contaminino la lotta generale.
RICCI: Nel tuo gruppo ci sono ovviamente vegani e vegetariani ma ci sono anche carnivori?
BARNET: Che io sappia, ora non più. Però io sono rimasto carnivoro per quattro anni mentre operavo con il gruppo e nessuno mi ha chiesto se ero vegetariano. E’ stata una mia scelta conseguente maturata con il tempo. Mi sentivo a disagio: se intraprendi questo tipo d’azioni lo sbocco verso il vegetarismo è logico e naturale.
RICCI: Quindi nessuna pressione per diventare vegetariano…
BARNET: Nessuna…e poi io mai avrei accettato pressioni di quel tipo…
RICCI: Vi opponete solo alla “Caccia alla volpe” o anche alla vivisezione?
BARNET: Ci opponiamo alla caccia ma facciamo campagne contro la vivisezione. Siamo contro la violenza perpetrata contro tutti gli esseri viventi, ma arriviamo dove possiamo e dove i nostri mezzi finanziari ce lo permettono.
RICCI: Siete a favore delle azioni di SHAC e SPEAC riguardo la sperimentazione sugli animali?
BARNET: Certamente. Li sosteniamo, condividiamo e, spesso, prediamo parte alle loro dimostrazioni.
RICCI: Vi scontrate fisicamente con i cacciatori?
BARNET: Noi cerchiamo di evitare gli scontri fisici e di restare nei limiti della legge. Quello che facciamo principalmente è depistare i cani per salvare la volpe. Ma delle volte gli scontri fisici avvengono. Un cacciatore mi ha malmenato con il suo frustino da cavallo. Delle volte i cacciatori cercano di investirci con le macchine. In un’occasione è nato un caso giudiziario quando alcuni sostenitori della caccia hanno distrutto una nostra macchina con delle sbarre di ferro.
RICCI: Cosa pensi di coloro che dicono che è giusto rispondere con la violenza verso coloro che attuano costantemente la violenza contro esseri inermi nei laboratori di vivisezione?
BARNET: Noi siamo contrari alla violenza ma comprendiamo che quando il dibattito razionale e pacifico viene meno la violenza può portare risultati positivi e capiamo anche che questi risultati, che possono nell’immediato apparire positivi, possano, più tardi, alienare il pubblico e diventare controproducenti.
RICCI: Quindi la violenza é eticamente giusta ma tatticamente sbagliata?
Faccio un esempio: se si considerano gli animali – non al livello umano – ma comunque dotati di diritti come esseri viventi e se si pensa che sia un male torturarli e massacrarli, tu pensi sia giusto comportarsi come si comportarono i partigiani contro i nazisti che usarono intimidazione e violenza?
BARNET: C’è una notevole similarità. E sorprendono coloro che accettano la vivisezione senza capire e ammettere che il vivisettore commette atrocità verso gli animali: direi che mentre non condivido la violenza contro il vivisettore, capisco cosa pensino molti animalisti “estremi” che la considerano un’arma contro l’orrore. Quando tutti i mezzi democratici per far capire al vivisettore che sta compiendo atrocità si esauriscono non rimane altro che la violenza…
RICCI: Inclusa la morte?
BARNET: Inclusa la morte. Noi siamo contrari come gruppo ad ogni forma di violenza – questo voglio enfatizzarlo – ma se qualcuno infligge morte e sofferenza ad altri esseri viventi non può lamentarsi se qualcuno li ricambia nella stessa maniera.
RICCI: Insomma stai dicendo che tatticamente la violenza non conviene ma da un punto di vista etico filosofico è ampiamente giustificata?
BARNET: Si. Però vorrei precisare che quello che serve veramente oggi è un dibattito autentico perché i media tendono a distorcere le varie tesi riguardo alla difesa contro la violenza verso gli animali. Se assisti ai dibattiti televisivi ti accorgi che la posizione animalista è rappresentata in maniera inadeguata, e questa è una cosa esasperante, mi sono spesso sentito offeso dalla maniera in cui i nostri punti di vista vengono rappresentati dai media. Gli unici che capiscono qualcosa riguardo la “Caccia alla volpe” siamo noi e i cacciatori. Se non si sa nulla su un soggetto non si è in grado di condurre dibattiti.
RICCI: Arriviamo al punto cruciale: cos’è un animale? Secondo il mio parere un animale è un essere differente da me nel senso che ha una struttura corporea diversa e un cervello che , a causa del caso e dell’evoluzione, si è sviluppato – in maniera differente dal mio – con un maggior numero di cellule e con una maggiore complessità di connessioni neuronali. Logicamente evito il discorso dell’anima immortale perché lo trovo inadeguato….
BARNET: Questa è una risposta difficile e dipende da come sei posizionato filosoficamente nel mondo. Se si è cristiani si vedono le cose in una certa maniera, se si è atei si vedono le cose in un’altra maniera… io sono cristiano e dunque vedo gli animali in una certo modo; penso certamente che noi siamo dotati di un’anima immortale…
RICCI: E gli animali?
BARNET: Non gli animali, ma questo non ci dà assolutamente il diritto di comportarci da assassini verso di loro…
RICCI: Sei protestante?
BARNET: Si
RICCI: E tua moglie?
BARNET: Mia moglie è cattolica…
RICCI: Appartiene al tuo gruppo?
BARNET: Non appartiene al mio gruppo ma simpatizza con il mio gruppo….
RICCI: Riguardo al Cristianesimo e agli animali io ho enormi difficoltà a capirvi: è sufficiente leggere il sogno lucido di Pietro negli Atti o le ingiunzioni di Paolo nella Prima Lettera ai Corinti riguardo il mangiar carne per chiudere definitivamente l’argomento. Sorvoliamo poi su
Genesi 9, 1-17…
BARNET: Questo è dibattibile…
RICCI: Nel tuo gruppo sei l’unico credente?
BARNET: Si
RICCI: E gli altri sono atei?
BARNET: Penso, ma è irrilevante. Quello che ci ha uniti è il desiderio di proteggere gli animali dagli abusi, il resto è totalmente irrilevante: la politica, la religione sono irrilevanti; come in un certo senso lo è l’essere vegetariano: chi non lo è lo diviene presto seguendo i tempi della propria evoluzione di coscienza.
RICCI: Le scelte politiche nel vostro gruppo sono irrilevante?
BARNET: Assolutamente irrilevante!
RICCI: Cosa diresti a coloro che dicono che la caccia è un problema marginale nella prospettiva del massacro universale, e che gli animali da macello e gli animali vivisezionati soffrono di più.
Per molti animalisti la “Caccia alla volpe” è un evento secondario davanti al grande orrore che subiscono gli animali nel mondo.
BARNET: Ci sono moltissimi casi di abusi: noi ci mobilitiamo secondo le nostre possibilità e secondo le necessità del tempo; ci attiviamo secondo le nostre capacità finanziarie e dove sappiamo che possiamo avere successo. Non possiamo fare tutto. Una signora l’altro giorno mi ha chiesto: “State facendo qualcosa per i delfini?” Ho risposto: “No!” E lei: “Perché non fate qualcosa per i delfini?” E io risposto: “Signora, noi operiamo secondo le nostre possibilità”
E’ così: c’è troppo male nel mondo.
RICCI: La “Caccia alla volpe” é qualcosa che ha colto l’immaginazione del pubblico inglese, ma se vai a dire ai tuoi compatrioti di rinunciare alla carne avrai una reazione profondamente differente. C’è un tempo per tutte le cose…sbaglio?
BARNET: Certo…e va considerato che il vegetarismo condurrebbe verso il veganismo che, in questo particolare momento storico, è duro per la massa da accettare.
RICCI: Però il vegetarismo salverebbe un numero notevole di animali….e voi in Europa siete i primi come numero di vegetariani e vegani…
BARNET: Si…però ritornando al discorso di prima, i media parlano solo di “Caccia alla volpe” ma la caccia che noi, in questo momento storico, combattiamo é quella fatta con le mute dei cani non solo alla volpe, ma anche alle lepri, ai cervi, ai visoni e ad altri animali. I media danno informazioni non esatte di questa nostra lotta perché identificano la volpe come l’unica specie cacciata.
RICCI: Ma le associazioni condannano i vostri sabotaggi?
BARNET: Una cosa posso dire: la stragrande parte degli animalisti approva le nostre operazioni.
Le associazioni sicuramente non ci fanno la guerra. Molte sono completamente dalla nostra parte.
RICCI: Cosa pensi degli animalisti che indossano la balaclava e terrorizzano i vivisettori?
BARNET: Li capisco ma non condivido.
RICCI: Se incontri uno di questi terroristi (si fa per dire) che gli diresti?
BARNET: Di fare quello che lui pensa sia giusto fare, ma se mi domanda di andare con lui, non andrei.
RICCI: Un uomo che tortura migliaia di animali secondo te non va terrorizzato?
BARNET: Io penso che delle volte andrebbe tentata la persuasione…
RICCI: Useresti la persuasione con Mengele e Himmler?
BARNET: Ehhhh….sarebbe dura…
RICCI: OK…riformuliamo la domanda… Jerrry Vlasak ha detto giorni fa: “se uccidiamo un paio di vivisettori noi salveremo due milioni di animali”. Voleva dire se terrorizziamo i vivisettori saremo in grado di salvare milioni di animali. Aveva ragione nel dire queste cose?
BARNET: Come animalista giustificherei un atto del genere ma come cristiano sento e so che non bisogna uccidere. Questo è un dilemma.
RICCI: Quando Agostino morente, nel 430 d.c., vide i Vandali sotto le mura di Ippona non disse che non bisognava uccidere, disse che bisognava combatterli e salvare la città. Disse: uccidi.
Se si applica la stessa logica per gli esseri viventi inermi e massacrati allora che bisogna fare?
BARNET: Per me è un terribile dilemma e forse sono un codardo ma ti risponderò il giorno che sarò costretto a prendere una decisione del genere.
RICCI: OK…non insisto. Una domanda: immagina che Blair avesse dato retta ai cacciatori e non avesse promulgato la legge contro la “Caccia alla volpe” che cosa sarebbe successo, ci sarebbe stata una rivolta da parte degli animalisti?
BARNET: Probabile…io avrei continuato con le mie azioni di sabotaggio…
RICCI: Rispetti la gente che va in prigione per difendere gli animali?
BARNET: Dipende da cosa hanno fatto. Noi cerchiamo nei limiti del possibile di stare dalla parte della legge perché quando si va oltre la legge spesso si fa il gioco degli avversari.
RICCI: I media internazionali ci informano che nel 2050 ci saranno più vegetariani e vegani che carnivori. Molti prevedono che la guerra contro la caccia si trasformerà, nel tempo, in guerra contro i macellai. Tu cosa pensi?
BARNET: Che è un sogno possibile.
RICCI: Quando il numero dei vegetariani e dei vegani crescerà sarà impossibile per la coscienza umana evolvente di accettare l’idea di massacrare e divorare un animale.
BARNET: Spero di vivere questi eventi.
RICCI: Ora che la battaglia in difesa della volpe si sta concludendo pensi che la Lega si trasformerà in un’organizzazione che lotterà per l’abolizione totale della caccia?
BARNET: Ho letto che così sarà.
RICCI: Gli attivisti che hanno sostenuto la vostra battaglia contro la “Caccia alla volpe” sosterranno la lotta per l’abolizione totale della caccia?
BARNET: Penso che una grande maggioranza degli associati lo farà.
RICCI: Ne sono sicuro…
BARNET: Però il discorso sul Cristianesimo lo vorrei riprendere….
RICCI: Si certo, anche se non credo molto in una svolta animalista della Chiesa; però, riflettendoci, se le varie Chiese hanno cambiato la loro opinione su gay, donne, schiavi, trascendendo le conclusioni spaventose di Paolo dettate dal suo tempo, non vedo perché non possano cambiare la loro visione sugli animali….
BARNET: Appunto…
RICCI: Io, però, caro Robin, ho difficoltà a rapportarmi con un Dio che abitava il Sancta Sanctorum del tempio mattatoio di Gerusalemme…
BARNET: Ne riparleremo….
RICCI: Ne riparleremo…ma sai cosa dice Kurt Vonnegut, lo scrittore americano?
BARNET: No…
RICCI: Dice: lassù in cielo c’è uno psicopatico che corre tra le nuvole…