Anno del Cane
Se dovessi cominciare con il periodo che mi ha più impressionato nell’anno del cane inglese, il 2006, comincerei con l’immagine dell’emerito professore Robert Winston che accusa gli inglesi di essere vigliacchi.
Il professore – che assomiglia stranamente a Sandro Ruotolo, il giornalista di “Anno Zero” di Santoro – spiega che si è commosso vedendo un sedicenne sostenere la lotta in difesa della vivisezione e che è uno scandalo che gli inglesi, anzi i britannici, non siano insorti contro gli animalisti. E ci informa che anche lui utilizza animali per la ricerca e che questi animaletti (che allegramente viviseziona) sono molto amati dalle sue assistenti e che nel laboratorio vivono due conigli, Marigold e Wilhelmina, coccolati ogni giorno dai molti collaboratori. In nuce: l’emerito professore esalta l’eroico ragazzino che ha sollevato da sotto i talloni del terrorismo animalista il vessillo dei macelli e dei massacri.
Sotto la pressione incessante dei media la pubblica opinione si muove verso una più ampia accettazione della sperimentazione animale. Laurie Pycroft, il sedicenne inglese che ha dato il via al movimento in difesa della pratica della vivisezione, diventa per molti una figura eroica degna di rispetto e di ammirazione.
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